DISTRUZIONE DEL PARCO DEGLI ANGELI ADESSO È IL SINDACO GRANDO CHE DEVE CHIARIRE LA SUA POSIZIONE
DISTRUZIONE DEL PARCO DEGLI ANGELI
ADESSO È IL SINDACO GRANDO CHE DEVE CHIARIRE LA SUA POSIZIONE
C’è voluto un anno ma alla fine una impacciatissima assessora Cordeschi, nonostante una forzata ilarità con cui cercava di nascondere il disagio, ha confermato di avere avuto un ruolo attivo, anzi essenziale e di primo piano, nella distruzione del Parco degli Angeli.
Incalzata dalle mie domande, nel confronto di sabato in diretta su Centro Mare Radio, l’assessora Codeschi ha confessato che, quando ha presieduto le operazioni di distruzione del Parco degli Angeli era ben a conoscenza delle Ordinanze del Tribunale di Civitavecchia che imponevano la reimmissione della nostra Associazione nel possesso della struttura e che la stessa era stata dichiarata di pubblica utilità dal Comune di Cerveteri.
Ordinanze ormai definitive poiché la terza è stata emessa solo per regolare le modalità di reintegrazione che, però, sono state rese impossibili dall’alienazione della struttura.
Si, presieduto. Perché l’assessora Cordeschi ha affermato che giorno 25 settembre 2019, quando sono intervenuto con i Carabinieri per arginare lo scempio in atto, lei era li per controllare le prime fasi delle “opere” di rimozione delle strutture lignee ed ha confermato che successivamente si è anche personalmente interessata di contattare imprese del territorio per la demolizione delle strutture murarie.
La sua posizione oggettiva è chiara così come chiaramente l’elemento soggettivo dell’illecito perpretato si ricava dall’infausta ed incauta affermaziome che avrebbe rifatto anche altre cento volte le stesse cose.
Quindi, pronta a violare altre cento volte i dispositivi magistraturali e a distruggere opere realizzate per il benessere di persone disabili, accampando, con motivazioni “de relato”, pretesi diritti derivanti da una fantomatica sentenza della quale, ovviamente, non è stata in grado di fornire alcun elemento.
Un’invenzione per buttare fumo negli occhi.
La mia domanda al Sindaco Grando oggi è questa: ma gli occhi lui dove ce li aveva mentre succedeva tutto questo?
Ha preso informazioni, soprattutto dopo che ripetutamente ho evidenziato che si stavano violando i provvedimenti della Magistratura?
A questo punto le cose possono essere solo due:
o il Sindaco è stato consapevole e connivente,
o il Sindaco si è fidato ciecamente della sua Assessora la quale o non ha fatto alcuna verifica o non ha saputo valutare la documentazione messa a sua disposizione, o peggio ancora l’ha valutata bene e poi ne ha ignorato i contenuti e la portata.
Nel primo caso non mi aspetto risposte ed il silenzio sarà la più significativa delle conferme.
Nel secondo caso il Sindaco Grando dovrebbe trarre drastiche conclusioni sull’affidabilità ovvero capacità dell’assessora in questione, anche tenuto conto dello scempio che ha confermato di aver “controllato” fin dalle prime fasi, scempio alle cui immagini non è superfluo ancora una volta fare rimando affinché sia chiaro che quello di cui è stata protagonista l’assessora Cordeschi non è stato un trasferimento ma un vero e proprio barbaro accanimento su quanto era stato costruito affinché fosse per sempre utilizzato da ragazzi disabili, strutturando anche accorgimenti giuridici per i quali nessuno ne avrebbe potuto rivendicare la proprietà.
Nel caso in esame, come già detto, si è fatto scempio di ogni morale e principio di diritto.
Ci dica il Sindaco Grando quale è la sua posizione al riguardo.
I cittadini di Ladispoli hanno il diritto di sapere se sul fulcro della macchina amministrativa ladispolana possono poggiarsi impunemente leve che muovono ignoranza e prepotenza.
Filippo Bellantone / Predidente APS Parco degli Angeli Onlus